Dei molti aspetti della vita militare che in disegni e tavole sono minuziosamente descritti, l'accampamento -sia esso di tende e/o di baracche- è forse uno dei più trascurati. Pur facendo parte dell'immaginario collettivo della guerra ottocentesca, con le lunghe file di tende candide, i padiglioni degli ufficiali, le recinzioni per i cavalli etc, esso manca spesso di una chiara definizione e strutturazione formale, in particolar modo per quanto concerne l'esercito austriaco.
L'accampamento ha lo scopo di alloggiare le truppe in modo abbastanza serrato da poterne disporre la rapida formazione in unità combattenti ma anche abbastanza confortevole da dare ai soldati comodo riposo. Struttura e posizione degli elementi del campo sono sempre stabilite nell'ottica dell'ottimizzazione dei tempi e del mantenimento di ordine e igiene.
Tende e baracche devono essere disposte in strutture geometriche regolari e simmetriche, senza sprechi di spazio ma con agio sufficiente a consentire il passaggio e la formazione dei reparti. In aggiunta si teneva conto del mantenimento delle rigide norme igieniche per la preservazione della salute dei soldati e per la pulizia.
Il terreno non deve essere: umido, paludoso, limaccioso o sabbioso in quanto generalmente insalubri. La prossimità a centri abitati facilita il reperimento di cibo, a boschi, fonti o corsi d'acqua agevola la soddisfazione del vasto fabbisogno di legna e le risorse idriche.
La strutturazione del campo, detta castramentazione, è responsabilità degli ufficiali di reggimento i quali devono attenersi alle norme stabilite dal Generale Quartiermastro. Oltre alle indicazioni già elencate si aggiungono: precauzioni per prevenire la diserzione (la vicinanza a luoghi dove è possibile nascondersi e fuggire, asperità del terreno etc sono da evitarsi), la possibilità di controllare le visite di forestieri e di impedire l'accesso a "donne da partito, accattoni, giocatori, ciarlatani etc.".
Non di rado capitava che, piuttosto che accamparsi, i reparti leggeri bivaccassero: le norme per allestire un bivacco sono le medesime dell'attendamento ma sono molto meno rigide e a discrezione degli ufficiali e della loro avvedutezza nel fare tesoro delle risorse e dei ripari offerti dal territorio.
Al fine di agevolare e accelerare i lavori di allestimento del campo si organizzavano dei campi d'esercizio reggimentali in cui piccole unità venivano addestrate ad accamparsi in condizioni diverse -ora in montagna, ora in terreni aspri o erti ect- e per verificare l'efficacia di pianificazione e gestione dei turni di guardia, delle pattuglie e dei picchetti date delle ipotetiche posizioni nemiche. Sempre nei campi di esercizio si insegnava a mantenere il silenzio, al sellare e all'approntarsi per la manovra in sordina.
Per delineare un accampamento occorrono: un ufficiale, un sergente, due caporali muniti di banderuole da campo ferrate ed un soldato semplice per ciascuna compagnia. L'ufficiale, ricevute le doverose istruzioni del Quartiermastro, verifica la possibilità di allestire l'accampamento per vie di compagnia.
Trattasi di un campo in cui le tende e le baracche sono disposte su due file perpendicolari alla linea di battaglia (la supposta linea su cui si dispone il nemico), distanziate in modo che il fronte anteriore sia pari a quello della compagnia a ranghi serrati. La linea di battaglia e quella delle tende hanno dunque medesima lunghezza e le truppe in armi coprono interamente il campo. Così strutturato esso può guadagnare spazio di agio in profondità.
Qualora il terreno non lo permettesse, si allestisce il campo senza vie di compagnia. Esso differisce per una più rapida realizzazione ed una maggiore imponenza visiva benché la linea del campo e la linea di battaglia rimangano comunque della medesima lunghezza.
In tempo di guerra un accampamento in terreno libero, con o senza vie, di un battaglione ha una linea di fronte di circa 203 metri, di un reggimento invece -inteso composto da due battaglioni più la divisione granatieri, comprese le vie del reggimento e delle bandiere- di circa 460 metri.
Per definire dunque il campo, l'ufficiale incaricato verifica la disponibilità di spazio sulla linea del fronte e, marcate le estremità cone le banderuole, inizia a segnare gli spazi delle vie con l'ausilio di pali o rami d'albero. Tra i battaglioni, nel mezzo, s'ha la via delle bandiere, ampia 20 passi (15,16 metri), sull'ala destra si ha la via del reggimento di 30 passi (22,74 metri), tra ciascuna fila di tende dei fucilieri si ha una via di 41,3 passi (31,30 metri), tra le tende dei granatieri invece è di 30,6 passi (23,19 metri). Le due compagnie granatieri sono disposte sulle ali del campo. Qualora il reggimento avesse al seguito dei pezzi d'artiglieria, una via sull'ala sarà identificata come via delle artiglierie. I pezzi saranno disposti oltre le linee delle tende dei fanti e degli ufficiali, prima solo delle tende dei carriaggi, orientati verso la linea del fronte, ciascuno con uno spazio dedicato di 6 passi (4,54 metri). Le tende dei serventi saranno poste dietro la linea delle artiglierie stesse.
Ciascuna fila di tende si struttura in modo similare. Dalla linea del fronte: la tenda di un basso ufficiale -orientata verso il fronte-, una prima mantelletta dei fucili distanziata di 3 passi dalle tende più prossime, le tende dei comuni orientate perpendicolarmente alla linea del fronte, disposte a coppie con gli absidi a contatto, a seguire altre 2 mantellette per ciascuna fila e le tende dei sottufficiali anziani (sergenti e alfieri) orientate verso la linea dei fuochi.
Ad ogni fila di tende corrisponde un fuoco o una cucina che devono rimanere in vista e privi di recinzioni al fine di poterne controllare l'attività. I fuochi di compagnia sono distanziati 10 passi dalle tende della rispettiva fila e 20 passi dalla linea successiva.
Oltre questa si dispongono altre linee, rispettivamente : linea delle tende dei capitani; linea della servitù dei capitani; linea delle recinzioni dei cavalli degli ufficiali e dei bagagli di compagnia; linea dei maggiori e della Cappella; linea della tenda del colonnelllo e dei servitori dei maggiori; linea delle tende di furieri, chirurghi, auditore, cappellano, tamburo di reggimento, musicanti, cavalli e servitori del colonnello; a seguire linea del parco delle artiglierie e dei traini e della servitù delle cariche stabali; linea delle tende del profosso e del commesso ai trasporti e recinzioni degli animali da tiro del parco artiglieria; linee di carrettieri, saccardi, vivandieri e trecconi; ultima la linea del macellaio e delle recinzioni delle bestie da macello.
Nessuna tenda poteva essere posizionata oltre la linea del fronte né militare né civile. Oltre la linea era solamente presente un grande falò, in uso alla guardia delle bandiere.
Data la descrizione dell'accampamento di soli due battaglioni di fanteria tedesca con divisione granatieri risulta evidente la vastità del campo che più unità andrebbero a costituire. La rigidità della struttura e la sua modularità ne permettono tuttavia la composizione realizzando delle impressionanti metropoli di tende che per decenni hanno caratterizzato il paesaggio europeo sconvolto dalla guerra.
Seguirà un ulteriore articolo sui servizi che si svolgevano al campo al fine di mantenerne l'efficienza, l'ordine e l'igiene.
Fonti d'epoca:
1794, Dienst und Exercirreglement, Frankfurt und Leipzig, Gotthelf Immanuel Klimbt.
1806, Dienst-Reglement für die k. k. Infanterie, II. Theil, Vienna, K.k. Hof und Staats Drückerei
1816, Regolamento di Servizio per l'Imp. e Reale Fanteria, vol. II, Milano, Imperiale Regia Stamperia
1819, Istruzioni Pratiche per gli Uffiziali in Campagna tradotte dal tedesco, Napoli, Reale Tipografia della Guerra.
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